Insegnante, antifascista, durante la guerra si avvicinò al Partito d'Azione clandestino, poi al socialismo; nel 1946 fu eletta all'Assemblea Costituente, una delle sole 21 donne su 556 componenti; ricevette il doppio dei voti del compagno di partito e capolista
Sandro Pertini. In seguito si occupò di riforme scolastiche e continuò l'attività politica nelle amministrazioni locali.