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Sorella del poeta e drammaturgo Paul Claudel, fin da bambina ebbe la passione e l'estro per modellare la creta e divenne una scultrice precoce. Fu allieva di Rodin e presto divennero amanti; breve invece fu la stretta amicizia con il musicista Claude Debussy. Nel 1913 la famiglia la fece ricoverare nel manicomio di Montfavet, in cui rimase segregata fino alla morte. |
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(Testo)
MARIA PEPINO " A Camille " 1987
Materiale: cemento armato pigmentato Tecnica: cemento armato scolpito Donazione dell'artista al Comune di Fossano Anno 1989
Marina Pepino rende omaggio alla scultrice francese Camille Claudel (1864/1943) morta, senza riconoscimenti e in povertà, dopo trent'anni di segregazione in un ospedale psichiatrico. Oggi le opere di Camille Claudel sono esposte a pieno titolo al Museo Rodin di Parigi.
La scultura di Marina, modellata in argilla e formata in cemento armato e, successivamente scolpita, presenta una ruvidità voluta ad indicare le aggressioni subite nel corso della vita di Claudel. La figura femminile appoggia interamente su una parete verticale che è la materia plastica cioè la scultura, la ricerca. La donna tenta inutilmente di attraversarla. La materia-passione è il limite oltre il quale Camille non potrà mai andare. Intrappolata dalla sua ossessione è cresciuta, isolata, nella sua grandezza, nella sua arte.
(sulla parete) MARIA PEPINO 1987
foto Barale
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