Insegnante nelle scuole medie, vinse una cattedra di letteratura italiana nell'ateneo palermitano; in seguito si dedicò soprattutto alla carriera nell'amministrazione scolastica, grazie anche all'amicizia con il politico conterraneo
Filippo Mariotti. Nel 1890 fu eletto deputato e da quel seggio continuò ad occuparsi di pubblica istruzione. Scrisse anche studi critici di letteratura italiana e latina, con particolare attenzione all'opera leopardiana; raggiungense una più ampia notorietà con manuali scolastici.
Era zio di
Enrico che egli accolse in famiglia quando il bambino rimase orfano.