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Partigiana durante la Resistenza, nel dopoguerra si laureò e divenne insegnante; si impegnò anche nel sindacato e si dedicò alla politica nelle file delle Democrazia Cristiana. Eletta deputata dal 1958 al 1992, si occupò delle diseguaglianze di genere e dei problemi della famiglia. Nel 1976 fu la prima donna a ricoprire un incarico ministeriale, al Lavoro e Previdenza sociale; poi, nel 1978, dirigendo il dicastero della Sanità, firmò l'istituzione del Servizio Sanitario Nazionale. |
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(Testo)
(su targa stradale) GIARDINO TINA ANSELMI
1927 - 2016
PARTIGIANA PRIMA MINISTRA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
(su pannello illustrativo; fronte)
InVisibili FIRENZE - 8 MARZO 2021 Le donne nella società di oggi e di domani |
Tina Anselmi (1927-2016)
Prima donna Ministro Tina Anselmi ha dedicato la sua vita ai valori della libertà e della democrazia servendo il nostro Paese con umiltà e determinazione, prima come giovane partigiana, durante la Resistenza, e poi come politica di grande spessore. Tra le fondatrici della CISL, si è battuta per i diritti delle donne lavoratrici nel settore tessile e in quello della scuola elementare.
Deputata nelle fila della Democrazia Cristiana, è stata la prima donna nella nostra Repubblica ad essere nominata ministro, nel 1976 del Lavoro e della Previ- denza Sociale e nel 1978 della Salute. Pro- motrice dei valori del cattolicesimo popolare, si è battuta fermamente per la laicità dello Stato e a lei si devono riforme storiche per il nostro Paese: la legge sulla parità di trattamento tra uomini e donne in materia di lavoro, la riforma della sanità, l'istituzione del Servizio sanitario nazionale, le leggi per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza.
Inquadra il QR code e scopri la vita straordinaria di Tina Anselmi. |
(sul retro del pannello una mappa ed un elenco di luoghi pubblici intitolati a donne)
foto Zatini
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