Avvocato, carbonaro, partecipò ai moti del 1820-21; nel 1837, quando si diffuse il colera in Sicilia, convinse la popolazione che il contagio fosse diffuso dal potere borbonico, sollevando così il malcontento e una insurrezione locale; arrestato e accusato di cospirazione, venne fucilato assieme al figlio Carmelo. |