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Maestro, dopo l'Armistizio entrò nella Resistenza, iscrivendosi al Partito Comunista clandestino. Nel dopoguerra collaborò con diverse testate giornalistiche e scrisse moltissimi racconti e filastrocche per bambini, e un breve ed originale saggio di pedagogia, fuori dai canoni accademici: Grammatica della fantasia (1973). Fra gli scritti creativi meritano sicuramente menzione le Favole al telefono (1962).
Non so se sia anche comoda, ma indubbiamente come panchina è originale! Fa parte di una serie di 7, dedicate ad altri scrittori e agli articoli 1 e 3 della nostra Costituzione. La destinazione finale dovrebbe essere il cortile del Castello, una volta terminati lavori di ristrutturazione. |
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(Testo)
(pagina-spalliera)
Dopo la pioggia
Dopo la pioggia viene il sereno, brilla in cielo l’arcobaleno; è come un ponte imbandierato e il sole vi passa, festeggiato. È bello guardare a naso in su le sue bandiere rosse e blu. Però lo si vede - questo è il male soltanto dopo il temporale. Non sarebbe più conveniente il temporale non farlo per niente? Un arcobaleno senza tempesta, questa sì che sarebbe una festa. Sarebbe una festa per tutta la terra fare la pace prima della guerra.
Gianni Rodari
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(pagina-sedile)
Lettera ai bambini
È difficile fare le cose difficili: parlare al sordo, mostrare la rosa al cieco. Bambini, imparate a fare le cose difficili: dare la mano al cieco, cantare per il sordo, liberare gli schiavi che si credono liberi
Gianni Rodari |
foto Zatini
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