Se interpreto bene l'epigrafe, qui un tempo sorgevano edifici nobiliari, caduti in rovina per età e per assenza di proprietari che ne curassero la manutenzione; in effetti si era estinto il ramo Caracciolo che deteneva il feudo, che venne incamerato dal demanio borbonico; Carlo Cito nel 1779 lo acquistò, con il relativo titolo di marchese, e provvide a far restaurare questa zona del paese, realizzando anche un piccolo tempio. |