Un primo lavoro all'Olivetti lo portò in giro per tutto il mondo e gli innescò la passione per osservare e capire diverse realtà; passò quindi al giornalismo; fu corrispondente del tedesco Der Spiegel dall'estremo Oriente e collaborò con l'Espresso e altre testate italiane. Su queste esperienze nel sud-est asiatico scrisse anche numerosi libri. Fu testimone delle vicende finali nella guerra del Vietnam e dei massacri in Cambogia. Nel 1980 fu il primo corrispondente di un periodico occidentale a Pechino. |