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Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Dante in questi versi cita Focara come tratto di costa esposto a venti insidiosi, dove preghiere e voti dei marinai in pericolo servono a poco. |
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(Testo)
DI DANTE ALIGHIERI NEL SESTO CENTENARIO DELLA MORTE AUSPICI I COMUNI DEL MANDAMENTO DI PESARO FIORENZUOLA DI FOCARA GRATA RAMMENTA E TRAMANDA I VERSI DIVINI CHE LE HANNO CREATA FAMA IMPERITURA NEL MONDOE FA' SAPER A’ DUO MIGLIOR DI FANO A MESSER GUIDO E ANCO AD ANGIOLELLO CHE, SE L’ANTIVEDER QUI NON É VANO, | GITTATI SARAN FUOR DI LOR VASELLO, E MAZZERATI, PRESSO LA CATTOLICA, PER TRADIMENTO D’UN TIRANNO FELLO. | ...............................QUEL TRADITOR CHE VEDE PUR CON L’UNO, | ...............................FARA' VENIRLI A PARLAMENTO SECO POI FARA' SI, CHE AL VENTO DI FOCARA NON SARA' LOR MESTIER VOTO NÈ PRECO. |
INFERNO A CANTO XXVIII - VV.76-90 |
foto Lucci
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