Il padre volle dargli un nome che ricordasse l'anarchico russo Michail Bakunin; forse l'impiegato dell'anagrafe cercò di italianizzarlo; nel 1930 decise di cambiare il nome in Mario Umberto, ma per gli amici restò sempre "Baconin". Giovanissimo lavorò per un'officina automobilistica; dopo la Grande Guerra fece l'istruttore di guida e l'autista di automobili a noleggio. Nel 1923 si avvicinò alle corse agonistiche; nel 1926 vinse la Targa Florio, nel 1929 toccò il record di velocità, a quasi 248 kmh, nel 1932 fu primo nella Mille Miglia, alla media di 109 kmh. Morì sul circuito di Monza perdendo il controllo del mezzo, forse per una macchia d'olio sulla carreggiata. |