Era figlio di madre partenopea e di padre olandese (Gaspar van Wittel), pittore assunto dal vicerè di Napoli per decorare il palazzo reale. Crebbe a Roma, dove indirizzò il suo talento artistico verso l'architettura e la scenografia. Realizzò la sistemazione del porto di Ancona e la sua opera più celebre fu sicuramente la reggia di Caserta per Carlo di Borbone.

La connessione tra Vanvitelli e Vitulano credo sia da individuare nel fatto che dalle cave dei dintorni l'architetto fece estrarre il marmo policromo largamente impiegato nella Reggia di Caserta. Perché sia stata scelta questa scultura per ricordarcelo, non so; ignoro pure il nome di chi l'abbia realizzata; e mi sfugge anche il motivo per cui nella didascalia si menzioni "Allompiano" che non è refuso per "altopiano": è il vecchio nome, derivato dal più antico "Limpiano", poi deformato anche in "Olimpiano" (vedi ultimo thumbnail) di una zona nella città di Napoli, zona di boschetti e giardini. Ma tutta la didascalia, scritta da colei che nel web si presenta come "giornalista, manager d'azienda ed esperta in marketing territoriale", ha un linguaggio che si armonizza con i tempi e lo stile di Vanvitelli, che era quello di "stupire, strabiliare".