Figlio di primo letto dell'ultima moglie di Augusto e da lui adottato (mutando il suo nome in Tiberio Giulio Cesare), gli subentrò nell'Impero il 14 d.C. (aggiungendo il nome di Augusto). Se si esclude il giudizio favorevole dello storico Velleio Patercolo, che fece carriera militare e politica sotto il suo impero, gli altri storici, a cominciare da Tacito, non ne hanno lasciato un ritratto molto positivo.
L'epigrafe celebra la provvidenza dell'imperatore Tiberio che eliminò un nemico pericolosissimo del popolo romano, il suo ex-prefetto del Pretorio, Elio Seiano, che fino a poco prima era stato il suo consigliere più fidato. E in segno di riconoscimento il
seviro augustale Fausto Tizio Liberale provvide a far costruire... Che cosa? Forse l'
anfiteatro di Interamna-Terni, visto che questa epigrafe sembra sia stata trovata presso i ruderi dell'edificio. Ma c'è chi ritiene che l'oggetto celebrativo della Provvidenza imperiale fosse semplicemente un altare o una statua, magari della Libertà. L'epigrafe, quasi incidentalmente (?!), riesce anche ad esibire il vanto dell'antichità del municipio, quando riporta che il fatto è avvenuto 804 anni dopo la fondazione di Interamna.
Ho aggiunto fra parentesi tonde e in minuscolo le lettere tralasciate dalle abbreviazioni; le parentesi quadre invece si riferiscono al nome del secondo console dell'anno della dedica, forse eraso perché in seguito incappato in qualche condanna imperiale. La lapide affissa ai resti dell'anfiteatro è una copia; l'originale è conservato nel Museo Civico Archeologico.