Ingegnere, direttore dello stabilimento fiorentino delle Officine Galileo, pur non avendo alle spalle una militanza politica, negli anni della guerra maturò il rifiuto per l'arroganza e l'iniquità del Regime, collaborando con gli operai della fabbrica aderenti alla Resistenza; venne anche arrestato e incarcerato per tre mesi; il giorno della liberazione di Firenze si mise alla testa di un gruppo di insorti e venne falciato da una mitragliata di tedeschi in fuga. Fu insignito di
medaglia d'argento al V.M. alla memoria.