Durante la II Guerra Mondiale fu cappellano militare in Albania e in Russia. Dopo la guerra promosse l'assistenza ai bambini mutilati, poi a quelli colpiti dalla poliomielite e infine alle vittime del talidomide, un ansiolitico che negli anni '50 produsse gravissime malformazioni agli arti nei neonati di madri che ne avevano fatto uso al terzo mese di gravidanza.
Il calco bronzeo si ripete
uguale in diverse parti d'Italia.