Scultore eccentrico; suo è il monumento alle
"Donne nella Resistenza", ma è ricordato soprattutto per opere provocatorie e dissacranti (fra cui
"Vulva imbullonata" e "Cambiale di marmo", lunga 4 metri). Fu apprezzato più in Francia che in Italia, specie nelle piccole sculture. Come ultima opera al Simposio di scultura di Carrara realizzò un "S.Sebastiano distrutto", allegoria della malattia che lo stava portando alla morte.