Ad accomunare queste vittime della guerra e della ferocia nazifascista è la data dell'arresto, all'indomani del grande sciopero del marzo 1944 promosso dal CLN. Ma non tutti erano lavoratori a Vinci e forse non tutti erano politicamente antifascisti militanti: Lorenzini era studente di ingegneria a Firenze, Bastiani e i due Domenichini erano livornesi sfollati a Vinci per sfuggire ai bombardamenti. Ma RSI e comandi tedeschi abbondarono negli arresti e deportazioni, per mostrare i muscoli contro quello sciopero che era chiaramente rivolto contro di loro. Tutti e 8 morirono nei lager, alcuni a guerra ormai finita. Queste sono otto delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate l'8/3/2022. |