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Nome e Cognome Bollettino della Vittoria
Dove si trova piazza Mattei - Matelica, MC
Categoria armi
Segnalato da Lucio Lucci
Bollettino della Vittoria è il telegramma del Comando Supremo, firmato Diaz, che annuncia la sconfitta dell'esercito austroungarico alla fine della I Guerra Mondiale. Ce n'è una copia in numerose località (vedine altro esempio oppure un altro ancora) e il fatto curioso è che non tutte queste copie sono perfettamente identiche: bisognerebbe fare un'edizione critica dei diversi "Bollettini della Vittoria" sparsi per l'Italia!
 
     
 
 
(Testo)

COMANDO SUPREMOIV NOVEMBRE MCMXVIII
   LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE, SOTTO L'ALTA GUIDA DI S.M. IL RE - DUCE SU
PREMO - L'ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER MEZZI, INIZIÒ IL XXIV MAGGIO
MCMXV E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VOLERE CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMA
PER QUARANTUN MESI È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL XXIN DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PREN
DEVANO PARTE CINQUANTUNA DIVISIONI ITALIANE, TRE BRITTANNICHE, DUE FRANCESI, UNA SZECO
SLOVACCA ED UN REGGIMENTO AMERICANO CONTRO SETTANTATRE DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE
È FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL XXIX CORPO D'ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE
VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO TRAVOLTE AD OCCIDENTE DALLE
TRUPPE DELLA VII ARMATA E A ORIENTE DA QUELLE DELLA I VI E IV HA DETERMINATO IERI
LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO.
DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA XII DELL'VIII E DELLA X ARMATA E
DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA RICACCIA SEMPRE PIÙ INDIETRO IL NEMICO FUGGENTE.
NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA DI AOSTA AVANZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA IN
VITTA ARMATA ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ GLORIOSAMENTE CON
QUISTATE E CHE MAI AVEVA PERDUTO.
L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO; ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELLA
ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMENTO; HA PERDUTE QUAN
TITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZI
NI E I DEPOSITI; HA LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI
CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI CINQUEMILA CANNONI.
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE
E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ


foto Lucci
 
 
     
 
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