Radiotelegrafista di Marina, dopo l'Armistizio aderì alla Resistenza mettendo a disposizione le sue competenze tecniche nelle comunicazioni. Un giorno a Milano le SS, in seguito a delazione, scoprirono la casa da cui assieme a
Sergio Tavernari trasmetteva messaggi agli Alleati e ai gruppi partigiani; i due distrussero tutti i documenti che avrebbero potuto compromettere i compagni e si gettarono dalla finestra per fuggire. Tavernari morì, Piccinini riportò gravissime ferite che lo costrinsero alla sedia a rotelle per il resto della sua vita; nonostante questo si prodigò per diffondere fra i giovani lo sport del canotaggio, di cui era stato una promessa in gioventù; assunse anche incarichi per l'ANPI. Fu insignito di medaglia d'oro al V.M.