L'epigrafe ricorda che il patrizio bolognese Paolo Fava eresse nel 1679 questo "pilastrino" in onore di una suora benedettina camaldolese, Lucia Chiari, badessa di un vicino monastero, perché per sua intercessione un antenato del XII sec., Diatagora Fava, crociato in Terrasanta, fu miracolosamente liberato dalla prigionia saracena. La leggenda racconta anche dell'amore impossibile fra la badessa e il cavaliere, della malattia e morte di lei, della partenza di lui per la Terrasanta; la liberazione miracolosa venne direttamente dal cielo. |