Con il figlio
Dino sfollò a Marlia (Lu) per scampare ai bombardamenti su Livorno e trovare un luogo meno esposto alla persecuzione razziale; ma furono arrestati e deportati ad Auschwitz, dove trovarono la morte.
Queste sono due delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. Queste pietre sono state posate il 16/1/2015.