Erano fratelli, nati a Livorno,
Aldo il 17/6/1914,
Giorgio il 18/4/1917. Deportati nel lager di Auschwitz in quanto ebrei, all'arrivo vennero separati. Giorgio probabilmente fu ucciso subito, Aldo riuscì a sopravvivere; fu impiegato come infermiere e venne liberato all'arrivo delle truppe sovietiche a fine gennaio 1945.
Queste sono due delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 15/5/2022.