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"Tredici avieri dell’Aeronautica Militare Italiana furono massacrati dai ribelli dell’armata congolese Pakassa mentre si trovavano in Congo (appena giunto all'indipendenza dalla colonizzazione belga) in missione di pace sotto le insegne dell’O.N.U." (Piero Cocconi). |
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(Testo)
(sinistra) ECCIDIO di KINDU
L'eccidio di Kindu (o massacro di Kindu) avvenne tra l'11 e il 12 novembre 1961 a Kindu, ex Congo Belga, dove furono trucidati tredici aviatori italiani, facenti parte del contingente dell'Operazione delle Nazioni Unite in Congo inviato a ristabilire l'ordine nel paese sconvolto dalla guerra civile. I tredici militari italiani formavano gli equipaggi di due C-119, bimotori da trasporto conosciuti come i vagoni volanti, della 46a Aerobrigata di stanza a Pisa.
La mattina di sabato 11 novembre 1961 i due aerei decollarono dalla capitale Leopoldville per portare rifornimento alla piccola guarnigione malese dell'ONU che controlla l'aeroporto poco lontano da Kindu, ai margini della foresta equatoriale.
Gli aviatori italiani vengono scambiati per mercenari della parte avversa e mentre sono a pranzo disarmati presso la mensa del presidio malese dell'ONU vengono catturati e trucidati dalle truppe congolesi.
Tra gli aviatori italiani c'era il Maresciallo motorista di bordo: Nazzareno Quadrumani, 42 anni di Montefalco (PG) al quale la Direzione dell'Aeroporto S.Francesco di Perugia - Assisi, dedica la targa commemorativa. 11-XII-2016
Regione Umbria
(centro) 46a AEROBRIGATA
(destra) In Memoria del Maresciallo Motorista NAZZARENO QUADRUMANI di Montefalco (PG) 11/12/Novembre 1961
foto Lucci
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