Vissuto nella prima metà dell'VIII sec. aveva moglie e figli e una carriera politica al seguito del re longobardo Liutprando; decise però di farsi monaco e fondare un'abbazia in Maremma, donandole tutti i suoi averi. Ritenuto santo già dopo la sua morte, ebbe confermato il culto nel 1861. È indicato come capostipite della famiglia della Gherardesca. |