Nel 1938 l'azienda siderurgica valdostana Cogne aprì una fabbrica di materiale bellico ad Imola; divenne la fabbrica che assorbiva il maggior numero di lavoratori in città. Molti di loro persero la vita negli ultimi anni di guerra o come richiamati alle armi caduti sui campi di battaglia, o come antifascisti che cercavano di
boicottare la produzione e venivano scoperti, oppure come lavoratori di una fabbrica che per la sua natura era diventata un bersaglio preferito dei bombardieri Alleati.