Militare di carriera, distintosi nella I Guerra Mondiale, insegnò all'Accademia militare di Modena; assegnato al comando di un corso per allievi sottufficiali a Sassuolo, il 9/9/1943 resitette con i suoi uomini alla richiesta di resa delle truppe tedesche. Fu fatto prigioniero e deportato in un lager nella Polonia occupata dalla Wehrmacht; pur malato si rifiutò di tornare in Italia nell'esercito della RSI. Quando l'Armata Rossa stava per ragiungere il lager, tutti i prigionieri vennero costreti a marce forzate nella neve verso occidente; Ferrero venne trucidato assieme ad altri anziani ufficiali che per l'età rallentavano la colonna. |