Organizzatore e dirigente di associazioni cattoliche, fu giornalista per l'Avvenire d'Italia, collaboratore all'Osservatore Romano ed altre testate. Fece anche studi su beati e mistici umbri.
Il frate minore Francesco da Sigillo si segnalò per animo caritatevole verso gli infermi; morì nel convento di Pesaro nel 1630. Il camaldolese Alberto Maria, anch'egli da Sigillo, osservò 42 anni di clausura trascorsa in penitenze ed orazioni nel convento di S.Giovanni Battista di Vicenza, dove morì nel 1696. |