Arturo e
Ida erano marito e moglie,
Luciano il loro figlio; già colpiti dall'emanazione delle leggi razziali, nell'autunno 1943 si accorsero del gravissimo pericolo che correvano e cercarono di fuggire in Svizzera, ma vennero arrestati e deportati ad Auschwitz, da dove nessuno di loro fece ritorno.
Queste sono tre delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 10/1/2024.