Emanuele e
Margherita erano marito e moglie ebrei, che per sfuggire alla deportazione si erano trasferiti da Genova a Firenze sotto falso nome; venuti a sapere che erano stati derubati dei beni lasciati a casa cercarono di recuperarli; ma chi li contattò per la restituzione li consegnò ai carnefici per incassare il premio della delazione. Furono arrestati e deportati ad Auschwitz, dove tovarono la morte.
Queste sono due delle tante vittime dei lager nazisti di cui l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì morirono di stenti o furono uccisi. Le pietre sono state posate il 25/1/2022.