Zoologa, insegnante al liceo e all'università, con l'avvento delle leggi razziali dovette lasciare il lavoro; la sua famiglia espatriò in Svizzera, ma lei volle rimanere a Firenze; venne arrestata e, piuttosto che farsi deportare nei lager, preferì avvelenarsi in carcere.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Questa pietra è stata posata il 9/1/2024.