Fu uno dei militari italiani fatti prigionieri dai tedeschi e internati nei lager dopo l'Armistizio. In un campo gli ufficiali italiani si rifiutarono di sottostare ai lavori forzati; il 24/2/1945 i tedeschi scelsero 21 di loro per la fucilazione; ma altri 44 si fecero avanti per prendere il loro posto; i tedeschi rimasero impressionati di questo atto di coraggio e soprassedettero alle escuzioni; però mandarono i 44 nel campo di lavoro più duro che ci fosse, a
Unterlüss; qui 6 di loro morirono nelle poche settimane che mancavano alla liberazione del lager; Luzi fu uno dei superstiti.
Una targa lo ricorda anche nel suo
paese natale.