Si rimane disorientati a leggere il finale dell'epigrafe: "vittime della libertà e della dignità"! Come se libertà e dignità facessero stragi spietate… Oltretutto sottolineo che il primo cadde sì nella terza Guerra d'Indipendenza, per la liberazione del Veneto, ma il secondo era in servizio di repressione di una rivolta scoppiata a Palermo per nuove situazioni derivate dall'Unità (servizo militare obbligatorio, impoverimento della popolazione per l'estensione di monopoli, dazi e balzelli vari, soppressione degli ordini religiosi) aggravate da un'epidemia di colera; e il terzo morì a
Dogali
in una delle prime spedizioni italiane per la conquista coloniale, azione militare che sembra conculcare la libertà altrui e non dare buon esempio di dignità (parlo del Regno d'Italia ovviamente e non dei poveri soldati che ebbero l'ordine di partecipare a queste imprese).