La casa apparteneva ad una ricca e bizzarra donna di Scontrone che si chiamava Eva (storpiato in Jadeva, secondo il gusto e l'orecchio dialettale). Sua nuora la donò all'associazione Pro Natura perché ne facesse un museo della comune vita locale; l'arredo si è andato mano a mano arricchendo di oggetti del passato contadino. |