Alla Giurisprudenza, in cui si era laureato, preferì l'illustrazione e la pittura e frequentò circoli e gruppi d'avanguardia; dopo un soggiorno in Tripolitania presentò molte sue opere alla mostra di Arte coloniale a Roma nel 1931, facendosi apprezzare; poi scelse ambienti e personaggi della terra d'origine come soggetti delle sue tele; nel Biellese spese il successo ottenuto, dove trovò una ricca committenza. Qui però la contiguità col potere nazifascista segnò la sua sorte: dopo la Liberazione venne tenuto prigioniero dai partigiani e durante un trasferimento fu vittima di un linciaggio.
Il giornalista Giampaolo Pansa in un suo libro ha riportato testimonianze diverse su un'
uccisione dai contorni non del tutto chiari.