Notaio, appassionato di botanica, interessato ad un rinnovamento dei sistemi educativi ed entusiasta partecipe delle vicende politiche mosse dall'espansione napoleonica in Europa, subì anche le ritorsioni al ritorno dei governi spodestati; il suo laicismo lo fece vittima di un sicario sanfedista.
Domenico Antonio e
Luigi Carlo erano zio e nipote.