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Calciatore, dal 1960 al 1978 giocò come difensore nell'Inter; nel 1968 fu capitano della Nazionale che vinse il Campionato europeo. Dell'Inter fu poi per anni dirigente e, dal 2004, presidente. |
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(Testo)
(sinistra)
GIACINTO FACCHETTI DA TREVIGLIO: UN CAPITANO ESEMPLARE
Giacinto Facchetti è considerato uno dei più grandi terzini sinistri della storia del calcio. Nato a Treviglio nel 1942, ha iniziato la sua carriera nella Zanconti e nella Trevigliese per poi arrivare all'Inter, dove ha giocato per 19 stagioni, dal 1960 al 1978. Fu capitano della Nazionale campione d'Europa 1968, e vice campione del Mondo. Nella sua lunga carriera ha vinto 4 scudetti, una Coppa Italia, due Coppe dei Campioni, due Coppe intercontinentali. Ha ricoperto poi diverse cariche dirigenziali nell'Inter, tra cui quella di Presidente è ed stato eletto, alla memoria, nella Hall of Fame del calcio italiano. È scomparso nel 2006. A Treviglio gli è stato dedicato il Palazzetto dello Sport che porta il nome di PalaFacchetti.
Sono sempre stato del parere che se si deve essere un esempio per gli altri ci si deve anche comportare bene. Quando andavo all'oratorio a Treviglio non bastava essere bravi per giocare in squadra, ci si doveva sempre comportare bene. Poi diventa un'abitudine. |
(destra)
La sua da giocatore fu una cavalcata trionfale. Con capolinea nel mondo reale, nella perenne nostalgia che però non intaccò mai valori, cultura e stile di questo genio della semplicità cresciuto a pane e amore nelle campagne bergamasche. Giacinto era un terzino spilungone, un fiore mai visto. Un avamposto del calcio moderno. Armava la difesa, ma costruiva football, vedeva la porta come un attaccante. E da vicino il senso della vita. Era un leader vero, il simbolo spontaneo di una rivoluzione gentile, epocale. |
Punto di riferimento. Campione in campo, unico fuori. Per descriverlo, le parole dei suoi avversari in campo: ‘Uomo trasparente e riconoscibile’. 'Modello di sportività’. Chi ha condiviso con lui gli anni di spogliatoio e di campo lo ha dipinto così: 'Campione del mondo in educazione', ‘persona squisita’, ‘leale e amico', 'il gigante buono’. Umiltà, sacrificio, passione e un enorme, infinito senso di appartenenza. Il suo esempio, il suo ricordo, restano sempre vivi nella memoria di tutti gli interisti e non solo. |
foto Benfenati
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