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Nome e Cognome |
Cantautori genovesi
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Dove si trova |
via A.Cecchi -
Genova, GE
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Categoria |
arti |
Segnalato da |
EDC
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(Testo)
(fronte) I CANTAUTORI GENOVESI E LA FOCE Mentre in Italia continua a primeggiare la canzone melodica nella musica leggera, alla Foce, davanti al Bar Igea, un piccolo locale d'angolo tra Via Casaregis e Via Cecchi, iniziano ad incontrarsi alcuni compositori ed interpreti per condividere le nuove proposte musicali. Siamo alla fine degli anni cinquanta ed oggi decorre il sessantesimo anniversario dalla nascita dei Cantautori Genovesi, un fenomeno artistico che ha contribuito a dare originalità e prestigio alla musica italiana. L'abitudine di incontrarsi in quell'angolo della Foce darà vita alla battuta "ci vediamo in piazzetta!". "Genova capitale italiana della musica" trova nuovi spazi e nuove motivazioni. Tra i giovani musicisti, compositori, arrangiatori, parolieri ed interpreti che frequentano la "piazzetta" ricordiamo Giorgio Calabrese, Umberto Bindi, Gino Poli, Bruno Lauzi e Luigi Tenco, i fratelli Gianfranco e Giampiero Reverberi. Al nucleo originale si aggiungono numerose personalità, quali Fabrizio De André, Nino Ferrer (Agostino Ferrari), Augusto Martelli, Ivano Fossati, affiancati da alcuni importanti cantanti e gruppi musicali: Joe Sentieri, Michele, i Ricchi e Poveri, i New Trolls con autori Vittorio De Scalzi, Nico di Paolo e Giorgio D'Adamo, i Delirium con autori Mimmo De Martino, Marcello Reale e Ettore Vigo, i Matia Bazar con autori Piero Cassano, Carlo Marrale e Aldo Stellita, i Garybaldi di Bambi Fossati, la Nuova Idea di Marco Zoccheddu, i Trilli con Giuseppe Deliperi (Pucci) e Giuseppe Zullo (Pippo). I principali temi trattati sono l'amore, l'amicizia e l'impegno sociale, ma la strada aperta dai Cantautori Genovesi non si esaurisce negli anni sessanta. Altri artisti danno continuità al fenomeno, quali Sergio Alemanno, Giampiero Alloisio, Roberto Arnaldi (il Robertino di Radio Montecarlo), Francesco Baccini, Mauro Culotta, Cristiano De André, il rapper Riccardo Ghisaura, Sandro Giacobbe, Franca Lai, Max Manfredi, Elio Mereu, Andrea Mora, Piero Parodi, Claudia Pastorino, Federico Sirianni, Roberto Tiranti. Molti di essi sono mancati: il cantautore "ante litteram" Mario Capello nel 1954, Luigi Tenco nel 1967, Natalino Otto nel 1969, Pucci dei Trilli nel 1997, Nino Ferrer e Aldo Stellita nel 1998, Fabrizio De André nel 1999, Umberto Bindi nel 2002, Bruno Lauzi nel 2006, Joe Sentieri e Pippo dei Trilli nel 2007, Roberto Arnaldi nel 2012 Augusto Martelli e Bambi Fossati nel 2014, Giorgio D'Adamo nel 2015, Giorgio Calabrese nel 2016, ma il loro indelebile ricordo fa ormai parte della storia della musica. Genova "capitale italiana della musica" ringrazia i Cantautori Genovesi, che forse casualmente hanno iniziato alla Foce il loro cammino per cambiare la musica in Italia e nel mondo. |
(retro) IL PRIMATO DI "GENOVA CAPITALE ITALIANA DELLA MUSICA" All'origine di "Genova capitale italiana della musica" emerge la figura di Niccolò Paganini, genio assoluto del violino, e l'ottocento sarà segnato anche da un suo straordinario allievo, il violinista Camillo Sivori. Nel 1836 Giuseppe Mazzini, chitarrista dilettante, già scriveva un libro su "La filosofia della musica" e, pochi anni dopo, due genovesi compongono il Canto degli Italiani (1847), rinominato Fratelli d'Italia: il "poeta/paroliere" Goffredo Mameli, (cantautore ante litteram), e il musicista Michele Novaro. Passa un decennio e un altro genovese, Alessio Olivieri, firma la musica dell'Inno di Garibaldi (1858), un brano famoso, che ha diffuso la gloriosa immagine dell'Eroe dei due mondi e di Genova, capitale del Risorgimento Italiano. All'inizio del novecento il primato di Genova si rinnova con Pasquale Taraffo, il più grande chitarrista di tutti i tempi. Accanto a lui troviamo un importante cantautore ante litteram, Mario Cappello, paroliere dell'Inno genovese Ma se ghe penso (1925). Negli stessi anni, la città conferma il primato di "capitale italiana della musica" con un nuovo fenomeno culturale: il Jazz. Tra i musicisti che dal 1925 dominano i nuovi generi musicali emerge un gruppo di genovesi: Pippo Barzizza, George Link, Romero Alvaro, Francesco Ferrari, Gaetano Gimelli, Bruno Martelli (padre di Augusto), Tullio Mobiglia, Piero Rizza, Natalino Otto. Da loro prende vita l'Hot Club, primo spazio d'incontro tra jazzisti genovesi, ricostituito nel 1964 con il Louisiana Jazz Club. Se Pippo Barzizza, iniziatore del Jazz, viene nominato negli anni trenta il "Re del Jazz in Italia" e nel 1952 pubblica il suo trattato su "L'orchestrazione moderna nella musica leggera", negli anni quaranta-cinquanta il suo continuatore è Natalino Otto, musicista e poi cantante dell'orchestra di Gorni Kramer.Oggi il Jazz italiano trova nuova espressione con altri due genovesi, il pianista Dado moroni e il saxofonista Claudio Capurro. Nel frattempo, la tradizione classica scopre a Genova altri eccellenti interpreti con i violinisti Giuseppe Gaccetta e Renato De Barbieri e con il chitarrista Beppe Gambetta, nel pop-rock il bassista Roberto (Bob) Callero e nel musical Roberto Tiranti. In alternativa, due artisti Liguri aprono nuovi spazi del mondo dello spettacolo: Enrico Simonetti con la musica "parlata" e lo sperimentatore Luciano Berio con la musica elettronica. Sono queste le premesse per la nascita e lo sviluppo, alla fine degli anni '50, del fenomeno culturale dei Cantautori Genovesi, uno dei momenti più alti della canzone, con cui Genova riconferma il primato di "capitale italiana della musica" |
(sulle spalliere di diverse panchine circostanti) NATALINO OTTO (Natale Codognotto, 1912-1994)
MARIO CAPPELLO (1895-1954)
PIPPO BARZIZZA (Giuseppe, 1902-1994)
ROBERTO ARNALDI (Robertino di Radiomontecarlo, 1941-2012)
NINO FERRER (Agostino Ferrari, 1934-1998)
PUCCI E PIPPO DEI TRILLI (Giuseppe Deliperi, 1942-1997) (Giuseppe Zullo, 1948-2007)
FABRIZIO DE ANDRÈ (1940-1999)
LUIGI TENCO (1938-1967)
JOE SENTIERI (Rino Luigi, 1925-2007)
GIORGIO CALABRESE (1929-2006)
AUGUSTO MARTELLI (1940-2007)
BAMBI FOSSATI (Pier Niccolò, 1949-2014)
foto EDC
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