Rappresentante di idee politiche conservatrici in un Piemonte e un'Italia -quelli di Cavour e dell'Unificazione- che stavano radicalmente cambiando, chiese di ritirarsi dal servizio militare e politico (era ministro di Carlo Alberto in Svizzera) proprio nel 1848 e si dedicò ad attività benefiche e di patronato politico secondo la tradizionale funzione aristocratica. La sua posizone politica è chiara da un episodio che avvenne alla Camera dei deputati nella X legislatura del Regno d'Italia (1867-70): dovendo prestare giuramento secondo quanto prescritto dall'art.49 dello Satuto Albertino, pronunciò la formula aggiungendo una sua personale riserva:"Giuro di essere fedele al Re, allo Statuto, salve le leggi divine ed ecclesiastiche". Il presidente della Camera dovette estrometterlo e dichiarare vacante il collegio di Vèrres, in cui era stato eletto. |