Rifiutò di fare il servizio militare nell'esercito austriaco e andò a Roma a studiare. Tornato clandestinamente a Trieste durante una visita dell'Imperatore Francesco Giuseppe, fu catturato dalla polizia. Accusato di diserzione e di tentato regicidio (aveva con sé due bombe) fu condannato a morte.
Cingolani (Jesi 1859-1944) era un fervente mazziniano.