Cospiratore nei moti modenesi del 1821, dovette esulare in Spagna; tornato in patria, partecipò ai moti del 1831 e di nuovo dovette fuggire, in Francia questa volta. Tornò per combattere a Governolo il 24/4/1848 e poi contribuire alla difesa della
Repubblica Romana; nel 1859 a Carpi comandò la Guardia Civica. Una ferita al capo riportata nel 1849 a Porta S.Pancrazio lo tormentò per il resto della sua vita, portandolo infine al suicidio.