Antimilitarista, dal Socialismo passō al movimento Anarchico e promosse la nascita della locale sezione dell'Unione Sindacale Italiana; acerrimo oppositore del Fascismo nascente, venne ferito a morte in uno scontro a fuoco con squadristi. I responsabili vennero assolti nel processo che ne seguė.
La poesia in dialetto, di
Cesare Zavattini (nato a Luzzara nel 1902), in italiano significa: "Cosa facevo il giorno in cui morė Arič? Avevo ventanni. Era un bracciante, un anarchico, buono come il pane. Da quando quelli lā comandavano restava nascosto nel bosco. Loro lo puntavano. Una mattina si era arrischiato a venire in paese a salutare sua madre. L'hanno visto, gli hanno sparato in quattro, lasciato contro il muro a dissanguarsi come un pipistrello colpito con la fionda."