Fu richiamato alle armi nella guerra d'Etiopia e nella II Guerra Mondiale, ma dopo l'Armistizio si rifiutò di vestire la divisa della RSI; fu arrestato a Bologna e nei diversi trasferimenti finì internato a
Fossoli; qui fu incluso fra le vittime di feroce rappresaglia e venne fucilato nel vicino poligono di tiro di Cibeno (Carpi, Mo), insieme ad altri 66 fra ebrei e prigionieri politici.
Questa è una delle tante vittime dei lager nazisti di cui
l'artista tedesco Gunter Demnig ha voluto tramandare il nome con le sue
Stolpersteine (letteralmente tradotto significa "pietre da inciampo"): si tratta di cubetti di pietra
e ottone, sparsi nei marciapiedi di tutta Europa, ciascuno con
un nome inciso; in Italia ha incominciato da Roma, ricordando ebrei, zingari, omosessuali, antifascisti, carabinieri che da qui furono deportati nei lager e lì quasi tutti morirono di
stenti o furono uccisi. Quea pietra è stata posata il 15/2/2025.