Era figlio di un comunista costretto ad emigrare durante il Ventennio; crebbe in Lussemburgo e lavorò in miniera; estradato in Italia allo scoppio della II Guerra Mondiale, venne arruolato nel nostro esercito; dopo l'Armistizio si rifugiò nella casa della nonna a Fossato di Vico, dove il presidio tedesco lo utilizzò come interprete; grazie a questo tipo di rapporto riuscì a prodigarsi per salvare 5 uomini destinati al plotone di esecuzione per una rappresaglia dopo che un soldato della Wehrmacht era stato ucciso da partigiani. |