Uomo politico, scrittore in latino e in volgare, diede a questa lingua nascente una enorme poliedricità espressiva. La sua Divina Commedia è indubitabilmente uno dei grandi capolavori della letteratura mondiale, ma per gli italiani è anche la fucina della loro lingua, da cui sono uscite le più potenti raffigurazioni della realtà e dell'immaginazione.
Il monumento, opera di Cesare Zocchi, fu inaugurato nel 1896, come segno dell'italianità dei trentini, allora sudditi dell'Impero; la statua del poeta guarda verso nord e protende la mano in severo monito contro l'Austria; le sculture del piedistallo raffigurano scene della Commedia di valore simbolico patriottico (sulla fronte un Minosse che rappresenta la giustizia; dietro ad esso l'incontro tra Sordello da Goito e Virgilio; la figura di Beatrice incarna l'Italia). La valenza polemica di questo monumento fu compresa dal governo austriaco, che alla vigilia della I Guerra Mondiale fece scalpellare la scritta sul piedistallo. Nel 2011 il monumento è stato restaurato, come si legge nell'ultimo thumbnail. |