Operaio di idee socialiste, divenne sindacalista della Federazione Italiana Operaia Metallurgici. Eletto deputato, dovette esulare in Francia sotto il Fascismo; qui fu catturato dai tedeschi e riconsegnato all'Italia che lo destinò al confino a Montefalco. Uscitone dopo l'arresto di Mussolini (25/7/1943), dal governo Badoglio fu nominato commissario per i sindacati dei lavoratori dell'industria. I tedeschi in ritirata da Roma lo catturarono e lo fucilarono alla Storta, sulla via Cassia, dove una
lapide ricorda lui e gli altri uccisi con lui.