Nel 1981 gli fu conferita medaglia d'argento alla memoria con la seguente motivazione: "Con vivo senso d'amore per la Patria, rinunziava ad avvalersi di disposizioni che gli consentivano di essere esonerato dal richiamo alle armi e chiedeva, invece, di partire per il fronte orientale quale comandante di sezione di batteria alpina. Nel corso di violento attacco di carri armati russi e di fanteria autoportata contro un centro abitato, ove si trovavano i comandi di nostre G.U., incurante del micidiale fuoco avversario, si portava allo scoperto per meglio dirigere il tiro, concorrendo, così, col preciso fuoco dei suoi pezzi a infliggere forti perdite al nemico costringendolo a ripiegare. Rimasto staccato dal suo gruppo a seguito delle vicende del combattimento, preferiva, con raro sacrificio, nonostante avesse la possibilità di raggiungere la sua unità, non abbandonare i suoi artiglieri feriti e congelati, al fine di condurli in salvo. Dopo aver effettuato pesanti marce, rese tormentose da sofferenze e privazioni inenarrabili, sostenendo valorosamente attacchi di elementi irregolari avversari, sopraffatto da preponderanti forze, veniva catturato assieme agli artiglieri superstiti. Vivo esempio di valore e di altruismo. Fronte russo, gennaio 1943." Poiché nella motivazione si dice che fu fatto prigioniero e non morto in combattimento, venne incluso nella categoria dei dispersi. |