Fra brevi periodi di carcere e lunghi anni di esilio contribuì a diffondere idee repubblicane di libertà cui aderirono file di giovani patrioti risorgimentali. Scrisse libri e articoli, fondò la "Giovine Italia" e la "Giovine Europa" (organizzazioni libertarie) e progettò spedizioni insurrezionali. Nel 1849 fu uno dei triumviri che ressero la Repubblica Romana.
Nel Regno di Sardegna e poi nel Regno di Italia fu sempre un ricercato passibile di cattura, e quando tornava nella sua patria dai diversi luoghi d'esilio doveva sempre farlo clandestinamente.
Qui a Genova il suo
monumento è vicino a quello del suo nemico, il re Vittorio Emanuele II, ma in posizione più elevata.
Fu realizzato dallo scultore
Pietro Costa nel 1882.