"Fu un umile sacerdote di cui è in corso da parecchi anni la causa di beatificazione (è stato dichiarato venerabile da Pio IX nel 1858). Fu un organizzatore infaticabile, colto predicatore e scrittore, e dedicò gran parte della sua vita a favore degli ammalati, dei poveri e della gioventù incolta e senza guida per la cui elevazione sociale, morale e culturale, spese le sue energie e la sua esistenza. A Bronte, elemosinando fondi, costruì in appena quattro anni -dal 1774 al 1778- un imponente collegio (il Real collegio Capizzi, che porta ancora il suo nome): nel 1886, al Parlamento Italiano, il Ministro Ruggero Bonghi lo definì foro della lingua latina. Soprattutto dal '700 a tutto l'800 il Collegio, che in quei secoli era diventato la grande fucina del sapere siciliano, fece di Bronte un potente faro di cultura. Moltissimi i siciliani e i calabresi che fino ai recenti anni cinquanta vi hanno fatto gli studi e si sono formati (fra gli altri anche Luigi Capuana)" (Nino Liuzzo). |