Come il fratello
Alessandro fu poeta e patriota. Già nel 1815 seguì in esilio il padre, sostenitore del regno di Gioacchino Murat; tornato a Napoli, nella rivoluzione del 1848 ebbe incarico di dirigere il ministero dell'Istruzione; arrestato al ritorno dei Borboni, fu condannato al carcere duro, che patì per 7 anni. Imbarcato poi per le Americhe, riuscì a giungere in Piemonte, dove fu eletto deputato nel Parlamento Subalpino.
"In occasione del recente rifacimento della piazza la statua è stata ripulita e ruotata verso il panorama" (
Lucio Ciccone).