Nipote dell'imperatore
Federico II, alle morte del di lui figlio, Manfredi, fu chiamato dai ghibellini italiani per riaffermare il potere imperiale nella penisola. Nella sua marcia gli si schierò contro Carlo d'Angiò, che lo sconfisse a Tagliacozzo (1268). Catturato e portato in catene a Napoli, venne qui decapitato.
"Nella chiesa rifatta -ampliandone una dedicata alla Madonna della Bruna- con finanziamenti anche della madre Elisabetta di Baviera, fu sepolto Corradino di Svevia giustiziato nella piazza antistante; la piazza ha poi conservato a lungo la funzione di sede di patibolo. Il monumento all'interno, dedicato a Corradino, fu donato nel 1847 da un discendente, il principe Massimiliano poi re di Baviera. Anche
Masaniello, ucciso nel contiguo convento, fu sepolto nella basilica, in un luogo che, occultato poi per ragioni politiche, non è stato più identificato" (
Lucio Ciccone).