Erudito, studioso di storia e di letteratura, formulò un sistema filosofico che ebbe molti seguaci nell'Italia della prima metà del '900; espresse il suo pensiero e la sua cultura in numerosi saggi (forse il più celebre è il Breviario di estetica, del 1913) e sulla rivista La Critica, prima pubblicata a sue spese e poi, dal 1906, dall'editore Laterza. Antifascista (promosse nel 1925 il Manifesto degli intellettuali antifascisti), fu punto di riferimento per intellettuali napoletani ostili al regime. Ministro dell'Istruzione Pubblica nell'ultimo governo Giolitti (1920-21), dopo la guerra fece parte dell'Assemblea Costituente e nel 1948 fu eletto senatore. |